Alberto Menegazzi: il preparatore atletico per raggiungere l’eccellenza.

Roma. Incontro Alberto Menegazzi, una persona di altissimo valore tecnico e morale, un esempio per molti atleti e non solo;  lo ascolto con ammirazione e rispetto, perchè  dal mondo dei profani la sua Conoscenza ci avvicina  all’Olimpo. Possiamo considerarlo il Faro in mezzo al mare!

Chi è Alberto Menegazzi? Puoi presentarti secondo la consuetudine militare?

Maresciallo della Marina Militare, Istruttore di Educazione Fisica Militare presso l’Accademia Navale di Livorno. Il mio compito è l’addestramento fisico degli Allievi e dei futuri piloti di Marina.

Il tuo ruolo di prepratore fisico?

Mi definisco preparatore fisico eternamente in viaggio, alla ricerca di quanto utile e necessario per migliorare l’uomo-atleta; con me nessun bagaglio, se non passione e volontà.

Hell week: cos’erano e cosa sono diventate?

La hell week nasce dalla profonda esigenza di esplorare il proprio limite di resistenza psicofisica. Nasce per gli ambienti militari, è una vera e propria settimana d’inferno in cui l’addestramento non ha mai fine. Il senso è duplice: superare il  limite usuale di tolleranza in termini di volume ed intensità di esercizio e consolidare il senso di appartenza ad un team. Proiettare questo nello sport significa accrescere fortemente la motivazine nell’individuo e l’affiatamento della squadra.

La tua mission?

La missione  che ho in questa vita ha radici soprattutto spirituali, credo non ancora del tutto chiare,  l’ipotesi è riuscire nell’intento di avvicinarmi e far avvicinare il più possibile l’atleta al dialogo interiore mente e corpo e quindi proiettarsi positivamente nella società moderna. Da ragazzo rimasi colpito da un’espressione di uno dei padri fondatori dell’educazione fisica che utilizzò questa citazione: “del corpo spiritualizzato e dello spirito corporizzato” da qui partì tutto….azione, spirito, sacrificio, volontà, concentrazione, meditazione, tattica, strategia, profonda fatica, scienza e conoscenza…….la lista è lunga.

Che sport hai praticato?

Ho praticato, direi pratico tutt’ora alcune discipline, da giovane sci da discesa e per una decina di anni agonista nel judo, quindi atletica leggera specificatamente lanci nel periodo dell’isef e come atleta per la marina militare, oggi mi tengo in forma con nuoto, bici, corsa e addestramento militare.

Il tuo impegno ora a quali sport ti ha condotto?

Preparo atleti di elevato livello nel nuoto, nella vela e nel ciclismo.
Durante i miei “viaggi” di ricerca ho preparato atleti del basket, rugby, pattinaggio artistico a rotelle, danza classica, baseball, nuoto sincronizzato, arti marziali… e poi non ricordo più,..di ogni atleta ho cercato di decifrare il linguaggio corporeo e cercato di sondarne la sfera psicologica, questo ha accresciuto notevolmente la mia esperienza in materia, ma in realtà mi ha dimostrato quanto sia sacro ogni individuo e fortemente complesso….la preparazione di ogni atleta, come scrissi a suo tempo, è una deriva verso l’improbabile, questo mi pare di aver compreso in termini definitivi.

Alcuni episodi che ti fanno esclamare: fare questo lavoro è veramente entusiasmante….

Non c’è giorno che non ringrazi Dio della fortuna che mi ha dato, l’entusiasmo per me è, è la mia indole, è misurato, ma guardo sempre oltre il podio o la partecipazione olimpica, quando vedo, ( ad esempio ricordo proprio la foto di Larissa alla cerimonia di apertura dei Giochi di Pechino), l’atleta sorridente, entusiasta, e consapevole di essere proprio lì in quel sacro giorno, ecco allora che focalizzo la mia attenzione su ciò che vedo e penso “te lo sei meritato, te lo sei guadagnato con il sudore e la fatica, sei la persona giusta nel posto giusto, brava”..

 Qual’è la tua formazione?

Ho studiato presso l’Isef di Torino, mi sono specializzato in seguito alla Scuola dello Sport per conseguire la specializzazione in Istruttore di Educazione Fisica Militare, ma ho anche navigato per otto anni sulle navi da guerra della nostra Marina, ho colto l’occasione per imparare e approfondire alcuni concetti dell’allenamento in altri paesi lontani, credo di aver partecipato poi ad un certo numero di aggiornamenti e corsi per discipline varie per trarre nuovi spunti e linfa vitale.

Per essere un bravo allenatore che caratteristiche bisogna avere?

Un bravo allenatore è un personaggio molto raro, carismatico, caratterialmente forte ma fortemente umile, è, direi utilizzando una espressione famosa “colui che vince ancor prima di dar battaglia”. Conosce l’animo umano ancor prima delle capacità condizionali e delle soglie allenanti, allena portandoti nella “valle della fatica” e ti lascia lì spesso solo, ma è la sola persona che è in grado di farti apprendere la nobiltà nella sconfitta e insegna il giusto valore nella vittoria, è colui che non verrà mai dimenticato dagli atleti perchè avrà insegnato loro, pur spesso nella durezza e nell’intransigenza, il fondamento della libertà.

 

Grazie!!! 🙂