IL LASER RADIAL


Era appena spuntata la realtà del Laser radial. A 13 anni partecipai a Trieste (STV) al mio primo campionato italiano radial. Ero la più piccola del gruppo e la più coccolata. Giulio Tarabocchia, Fabio Schaffer, Maurizio Demarch erano ormai vecchi marpioni e si facevano già battere dai miei fratelli. Il campionato, anche se non si assegnò il titolo, vide l’exploit di mio fratello Alessandro. Ci furono giornate di niente vento e quelle di bora forte. Andrea, mio fratello maggiore, cercava di proteggermi ad ogni costo; già prima di mettere la mia barca in acqua la base e il cunningham erano cazzati a ferro, li avrei lascati dopo il rientro in porto! La tredicenne sottoscritta nonostante i suoi 60 kg non aveva la minima forza per fare le regolazioni in mare. Mi raccomando, per chi legge: fate sempre le regolazioni in base alle condizioni di vento che trovate in mare! Poi partecipai al campionato italiano femminile Laser standard a Gargnano, era l’ultimo anno delle grandi donne, madrine del Laser in Italia. Le mie avversarie erano: Francesca Pavesi, Carla Harrasser, Vittoria Masotto, Roberta Sacchi. Riuscii a dominare una sola prova, anzi un triangolo, avevo lascato la base per la poppa, ma al giro di boa, prima di cominciare la bolina non c’era verso di cazzarla. Dovete tener presente che il Laser era una barca dura, le regolazioni molto più difficili da fare rispetto adesso. La base era in diretta, quindi si usavano due mani per recuperare la cimetta. La mano più a poppavia balestrava la cima, l’altra recuperava dopo lo strozzatore…. Adesso le regolazioni si fanno anche distesi in poltrona, ci sono tutti i rinvii in coperta! Aver regatato al fianco della Francesca (Pavesi), una fra le poche italiane ad esser salite sul podio europeo e mondiale Laser era stato motivo di grande gioia. Vinse il campionato Luisa Spanghero, figlia d’arte e mia compagna di circolo.