Scozia e il mondiale assoluto Radial.

E’ stata una bella regata, peccato solo 6 prove su 12. Il vento ha soffiato un giorno da Sud tra 8 e 14kts, uno da Ovest cominciando al mattino intorno ai 25 kts e poi nel pomeriggio quando il Comitato ha deciso di uscire si e’ stabilizzato sui 14 calando clamorosamente durante la prova fino a 2- 4 kts. Poi vento da Nord, Nord Est leggero, e quindi ancora Nord. Il penultimo giorno abbiamo aspettato in acqua 5 ore; ci si poteva specchiare per quanto era liscio e senza vento. L’ultimo giorno c’e’ stato vento fortissimo da Est con raffiche a 40kts.

Gli organizzatori si sono dati da fare per far disputare le regate, ma hanno avuto anche un po’ di sfortuna nelle scelte.

La sfortuna a volte non esiste, sono solo scelte che giudicate a posteriori sono andate male. Aspettare quando si poteva uscire, aspettare in mare quando si poteva stare a terra fino all’arrivo del vento. Ma non voglio essere troppo dura. E’ anche vero che Chris Gowers, allenatore della squadra inglese mi ha confidato sconsolato: “I’m sorry, mi dispiace tanto per il campionato anche se non e’ colpa mia”,  ma voleva proprio scusare l’intera Inghilterra per la figura penosa che stava facendo.  Le ragazze: 120 donne provenienti da 41 paesi si sono date battaglia con questi venti oscillanti e incostanti, spesso lottando con salti di 30-80gradi.

Francesca Clapcich e’ migliorata tanto rispetto a Tallinn, tatticamente e fisicamente. Abbiamo ancora delle sbavature da limare e ci serviranno un po’ di mesi per far parte definitivamente di quella cerchia di 5 atlete al top. Riuscire a migliorare alcuni posti in classifica, considerando che sono  120 donne tenaci e determinate di cui 35 di altissimo livello e’ un gioco duro, ma una sfida possibile.

Le altre italiane in gara, Laura Cosentino e Laura Marimon, alle loro prime esperienze mondiali hanno un grande margine di miglioramento e questo da una speranza per il futuro.